I PRINCIPI

DATI DISPONIBILI
DI CHI DIFFIDARE
CONSIGLI PRATICI: COSA MANGIARE?
Ecco alcune regole utili nella pratica:
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Consumare tutti gli alimenti nello stato più naturale possibile, evitare quindi cibi in scatola o trattati artificialmente.
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Utilizzare anche alimenti integrali: riso, farina, zucchero, ecc.
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Con un’alimentazione variata è praticamente impossibile subire carenze.
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Mangiare più possibile prodotti crudi (min.1/3 del cibo). Tramite la cottura si distruggono sostanze vitali nella frutta e nella verdura. Gli alimenti forniti dalla natura non hanno bisogno di venir “valorizzati”. Evitare generi riscaldati (anche i cibi pastorizzati). In inverno è consigliabile la frutta secca.
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In caso di sensibilità di stomaco, evitare di consumare insieme cibi cotti e crudi. Il crudo deve precedere il cotto.
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Evitare troppe proteine. La credenza, che necessitiamo della maggior quantità possibile di proteine è oramai scientificamente superata e viene sostenuta solo dall’industria del latte e della carne. Non è dunque neppure necessario sostituire la carne con prodotti lattieri o di soja (Tofu).
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Noci e semi, ad es. mandorle, nocciole, noci, sesamo, semi di lino, di girasole, di zucca sono consigliabili in piccole dosi.
Spesso oggi è molto difficile tenere a mente cose cosi semplici e si da per scontato che sia lo stomaco sia l’intestino siano fatti per ricevere passivamente tutto ciò che desideriamo consumare o che ci viene propinato come necessario. È difficile non lasciarsi attrarre dalle ricette più appetitose, dai piatti pronti proposti dalla pubblicità o da quelli industriali comodi, ma morti; bisogna ricordare che i cibi non devono soddisfare unicamente il palato né servono soltanto a fornire calorie. Il benessere dell’intestino e dell’intero apparato digerente è favorito da un giusto equilibrio tra cibi di origine animale e vegetale; la dieta mediterranea ci può fornire una buona base di partenza se riduciamo l’apporto di carne e ci sbilanciamo un poco di più verso il consumo di alimenti vegetali. La dieta mediterranea va tenuta ben presente per il giusto equilibrio tra sapore, proprietà sazianti e l’approvvigionamento di sali minerali e vitamine. Sostituire il pranzo, con un panino consumato in fretta o l’uso costante del ristorante sotto l’ufficio, è causa di disagio per tutto il nostro apparato digerente: la disponibilità di cibi precotti semplifica notevolmente la quotidianità, a scapito però della scelta e della lavorazione delle materie prime, della variazione dietetica e dello stesso piacere di assaporare gusti diversi. Lo stile di vita sedentario poi, peggiora la situazione. L’insieme di tutti questi fattori si ripercuote sull’intestino che tende sempre più a “impigrirsi” e ad “intossicarsi”, a fronte sia di una dieta eccessivamente raffinata, sia di un’insufficiente attività motoria. Appare chiaro che la scelta degli alimenti, a prescindere dalle preferenze di ciascuno, è determinante per il benessere dell’apparato digerente e, in particolare, dell’intestino, per svariate ragioni:
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quanto più un piatto è elaborato, ricco in condimenti, spezie e ingredienti complessi, tanto più lungo e laborioso diventa il processo digestivo;
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i cibi e l’acqua non sono sterili e in certi casi, complice il mancato rispetto delle più elementari norme igieniche, possono diventare veicolo di microrganismi nocivi;
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gli alimenti, durante la loro digestione, possono introdurre nell’intestino sostanze tossiche;
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alcuni cibi sono altamente calorici e poverissimi di fibre, che l’intestino non è in grado di assimilare, e che stimolano la peristalsi.
Gli alimenti oltre a soddisfare i bisogni dell’organismo forniscono anche le componenti essenziali alla microflora intestinale. Purtroppo non sempre la dieta che si segue è equilibrata: un eccesso di grassi saturi (di origine animale), per esempio, può determinare uno stato di sofferenza del colon (esempio, colite) ed una modificazione della composizione della flora batterica. Innanzitutto mantenere una regolarità delle proprie abitudini, che consente al nostro organismo di impostare i propri ritmi biologici, incluso quello sonno-veglia. Non saltare mai la prima colazione e prendersi dei tempi sufficienti per svolgerla in rilassatezza; essa dovrebbe coprire ben un quinto del fabbisogno energetico della giornata. Quest’ultimo dovrebbe essere rappresentato per il 60% da zuccheri/carboidrati, per il 30% da grassi e per il 10% da proteine. Di particolare utilità per l’intestino, poi, sono le fibre vegetali, contenute in frutta e verdura, il cui apporto ottimale per un adulto è intorno ai 25-30 grammi al giorno, pari per esempio a una colazione con una tazza di cereali, due bei piatti di insalata e un paio di mele. La colazione del mattino è il pasto più importante della giornata. Lo hanno sempre sostenuto medici e fautori del Naturismo, ed ora lo confermano – con vari decenni di ritardo – anche le moderne scienze della Nutrizione, della Dietologia e dell’Alimentazione. Ebbene, la più famosa pietanza naturale, anzi il massimo dell’health food o cibo della salute, è non solo un piatto da colazione, ma anche un piatto fast food, anzi il più veloce di tutti. Diffuso già nel primo Novecento dai salutisti e naturisti tedeschi nelle Reform Hauser, la “case della Riforma”, insieme club di propaganda e botteghe, antenate degli attuali negozi e supermercati di alimentazione naturale. La “riforma” era quella del cibo, premessa indispensabile per la riforma della vita, la Zeit Reform. Tra la fine dell’800 e gli anni Quaranta del 900, per cercare di limitare gli effetti negativi dell’urbanesimo e dell’industrializzazione, il Naturismo, movimento scientifico, filosofico ed esistenziale che da secoli si rifà a Ippocrate e propugna la “vita sana e naturale”, concentrò la sua battaglia sull’alimentazione naturale e i cereali integrali: in pratica quello che noi oggi conosciamo come Muesli. Cibo variato, con una rotazione stagionale ed un equilibrio sbilanciato a favore degli alimenti di origine vegetale, sono in sostanza un ottima prevenzione delle malattie, anche quelle più gravi. Consumare ortaggi di stagione collima con il nostro “orologio biologico stagionale”; le verdure del freddo in inverno apportano sostante utili in quella stagione, in cui abbiamo bisogno di scaldarci, ma dove l’attività fisica è più ridotta; le verdure estive invece, cosi solari ci danno la freschezza che necessitiamo quando fa caldo è l’energia necessaria in estate dove tutto è più attivo e le giornate sono più lunghe. Alimentarsi in modo naturista in fondo è facile: basta osservare i ritmi della natura stessa ed i sui prodotti. Forse non lo sapevate ma il muesli, zuppa mista di fiocchi di cereali e frutta, è addirittura il cibo simbolo del Naturismo o, come dicevano i tedeschi, della Lebensreform, la “riforma della vita”.
CONTINUA…
Articolo redatto da “Benessere Naturista.it”
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