I PRINCIPI

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I principali fondamenti di una alimentazione naturale (e quindi naturista) sono essenzialmente quattro, semplici come la natura, e per questo vanno rispettati alla lettera:

1) Tutti gli esseri viventi si nutrono di altri esseri viventi, in una catena alimentare naturale non progettata dall’uomo;

2) Alcuni esseri viventi sono carnivori, altri erbivori ed altri onnivori; anche questo fatto si è formato nelle migliaia di anni dell’evoluzione di madre terra, indipendentemente dal pensiero dell’uomo.

3) L’uomo è un essere vivente onnivoro e l’equilibrio alimentare sta alla base della salute, nonché del sistema di madre Terra.

4) La produzione di cibo e la sua filiera di trasformazione impatta fortemente sull’ambiente, per questo è necessario mettere in atto accorgimenti per ridurlo al minimo, come per esempio la filiera cortissima e il pasto a km zero.

DATI DISPONIBILI

Per lottare contro il pericolo di una deriva della società europea verso l’obesità, la Commissione Europea ha definito nel marzo 2005, una Piattaforma europea d’azione sull’alimentazione, sull’attività fisica e sulla salute.
L’obiettivo di tale iniziativa, che riunisce esperti dell’alimentazione e dell’attività fisica, è quello di reagire di fronte al fenomeno dell’obesità, che sta sviluppandosi in Europa, per porre fine alla sua diffusione. Nel Dicembre 2005 la stessa Commissione ha emanato il Libro Verde: “Promuovere un’alimentazione sana e l’attività fisica: una dimensione europea per la prevenzione dei sovraccarichi ponderali, dell’obesità e delle malattie croniche”. L’Eurispes comunica la situazione attuale: in Italia aumentano i disturbi alimentari e nel 2008 ci troviamo di fronte ad un’Italia sospesa fra anoressia e obesità, questa è la fotografia tracciata dall’Eurispes. Secondo l’indagine sui disturbi alimentari effettuata dall’organizzazione, tre milioni di persone non hanno un rapporto equilibrato con il cibo. I dati parlano di circa 3.500 nuovi casi di anoressia all’anno e circa 6000 casi di bulimia. In crescente diffusione anche i problemi legati all’obesità e al sovrappeso: nel 2005, gli adulti colpiti da questa patologia erano 4.700.000, con un incremento di circa il 9% rispetto al 2000. Cifre, queste, destinate ad aumentare.

DI CHI DIFFIDARE

E’ buona regola diffidare sempre degli estremisti e dei fondamentalisti. Come ci sono i tessilisti, estremisti del vestire sempre anche quando non serve e fa male, in palese e netto contrasto con la natura (e per altro anche con la semplice logica), ci sono anche estremisti nell’alimentazione, in netto e palese contrasto con le regole naturali, che dovrebbero essere insindacabili da parte dell’uomo saggio. Quindi è contro natura allevare gli animali in impianti industriali, o in allevamenti immensi che impattano l’ambiente e non rispettano gli animali stessi; è contro natura esportare carne di un certo tipo (bovina, suina, per esempio), ancor peggio verso quei paesi che si sfamano in altro modo (insetti, larve) nello scellerato tentativo di creare un nuovo mercato, modificando i gusti tradizionali dei popoli. Il pianeta non può sostenere tutti gli individui se questi alla fine vorranno mangiare tutti il prosciutto crudo di Parma e la fettina di vitello. Non è nemmeno corretto pensare che l’umanità possa diventare erbivora, se la natura dell’uomo è di nutrirsi in modo equilibrato sia di vegetali che di animali. Poca carne, allevata in piccoli allevamenti o in proprio, locale, senza import-export; oppure selvaggina catturata per mangiarla nello stesso luogo di cattura (e non caccia per sport! – ma chi si è inventato che la caccia è uno sport? – la caccia è un diritto dell’uomo per sfamarsi. Ma quale sport!), ristabiliranno gli equilibri naturali tra cibarsi di vegetali (in gran misura) e di animali (in più modesta entità), ma sempre secondo le risorse locali e rispettando la capacità naturale del pianeta di rigenerare.

CONSIGLI PRATICI: COSA MANGIARE?

Cibarsi in modo equilibrato di vegetali e animali è probabilmente la cosa migliore; la carne una volta alla settimana, è più che sufficiente, ed il pesce altrettanto. Per il resto, rivolgere la propria attenzione al mondo vegetale. E’ immenso, ed ogni luogo del mondo ha prodotti tipici e stagionali eccezionali, che coprono il fabbisogno vitaminico ed energetico appieno, in ogni stagione. Non seguite i “gusti estetici”; se non vi piace una cosa cercate di “sentire” e “percepire” il perché nascosto nel vostro inconscio; spesso di tratta di un evento specifico accaduto in passato, di una frase sentita dai vostri genitori, oppure dall’essere stati influenzati da qualcun altro. Questi fatti accadono in due fasi specifiche e precise: la prima infanzia 2-5 anni; qui dipende da cosa trasmettono i genitori della loro relazione con il cibo e/o determinati cibi. E poi nella pubertà e adolescenza, per l’influenza dei coetanei e dei media. Ma adesso siete adulti e finalmente in possesso delle vostre redini. Visto che potete quindi ascoltarvi e superare facilmente il “rifiuto automatico” di un determinato cibo, comprendendo la vera motivazione che sta dietro alla frase “il pesce non mi piace” o “la verdura mi fa schifo”, fatelo! Molti cibi, cosi facendo, rientreranno nella vostra dieta e se con qualcuno proprio non ce la fate, bhè, c’é sicuramente qualcosa con cui sostituirlo. Le allergie ai cibi, se coltivati senza prodotti chimici, sono da prendere come leggende. In realtà le allergie sono determinate da un complesso molto articolato ed ampissimo di fattori che diventano, tutti messi insieme, delle concause. E’ molto probabile che se vi hanno diagnosticato un’allergia, per esempio, al pomodoro e vivete a Milano, siate in realtà pieni di particolato, di pm10, di gas inquinanti, di polveri sottili e di altre centinaia di composti chimici che neanche vi immaginate, da diventare non solo allergici ai pomodori, ma in futuro anche alle banane, alle zucchine, ai gamberetti e a chissà quanti altri cibi. Cambiate alimentazione, innanzi tutto, e appena potete cambiate vita!


Ecco alcune regole utili nella pratica:

  • Consumare tutti gli alimenti nello stato più naturale possibile, evitare quindi cibi in scatola o trattati artificialmente.

  • Utilizzare anche alimenti integrali: riso, farina, zucchero, ecc.

  • Con un’alimentazione variata è praticamente impossibile subire carenze.

  • Mangiare più possibile prodotti crudi (min.1/3 del cibo). Tramite la cottura si distruggono sostanze vitali nella frutta e nella verdura. Gli alimenti forniti dalla natura non hanno bisogno di venir “valorizzati”. Evitare generi riscaldati (anche i cibi pastorizzati). In inverno è consigliabile la frutta secca.

  • In caso di sensibilità di stomaco, evitare di consumare insieme cibi cotti e crudi. Il crudo deve precedere il cotto.

  • Evitare troppe proteine. La credenza, che necessitiamo della maggior quantità possibile di proteine è oramai scientificamente superata e viene sostenuta solo dall’industria del latte e della carne. Non è dunque neppure necessario sostituire la carne con prodotti lattieri o di soja (Tofu).

  • Noci e semi, ad es. mandorle, nocciole, noci, sesamo, semi di lino, di girasole, di zucca sono consigliabili in piccole dosi.

Spesso oggi è molto difficile tenere a mente cose cosi semplici e si da per scontato che sia lo stomaco sia l’intestino siano fatti per ricevere passivamente tutto ciò che desideriamo consumare o che ci viene propinato come necessario. È difficile non lasciarsi attrarre dalle ricette più appetitose, dai piatti pronti proposti dalla pubblicità o da quelli industriali comodi, ma morti; bisogna ricordare che i cibi non devono soddisfare unicamente il palato né servono soltanto a fornire calorie. Il benessere dell’intestino e dell’intero apparato digerente è favorito da un giusto equilibrio tra cibi di origine animale e vegetale; la dieta mediterranea ci può fornire una buona base di partenza se riduciamo l’apporto di carne e ci sbilanciamo un poco di più verso il consumo di alimenti vegetali. La dieta mediterranea va tenuta ben presente per il giusto equilibrio tra sapore, proprietà sazianti e l’approvvigionamento di sali minerali e vitamine. Sostituire il pranzo, con un panino consumato in fretta o l’uso costante del ristorante sotto l’ufficio, è causa di disagio per tutto il nostro apparato digerente: la disponibilità di cibi precotti semplifica notevolmente la quotidianità, a scapito però della scelta e della lavorazione delle materie prime, della variazione dietetica e dello stesso piacere di assaporare gusti diversi. Lo stile di vita sedentario poi, peggiora la situazione. L’insieme di tutti questi fattori si ripercuote sull’intestino che tende sempre più a “impigrirsi” e ad “intossicarsi”, a fronte sia di una dieta eccessivamente raffinata, sia di un’insufficiente attività motoria. Appare chiaro che la scelta degli alimenti, a prescindere dalle preferenze di ciascuno, è determinante per il benessere dell’apparato digerente e, in particolare, dell’intestino, per svariate ragioni:

  • quanto più un piatto è elaborato, ricco in condimenti, spezie e ingredienti complessi, tanto più lungo e laborioso diventa il processo digestivo;

  • i cibi e l’acqua non sono sterili e in certi casi, complice il mancato rispetto delle più elementari norme igieniche, possono diventare veicolo di microrganismi nocivi;

  • gli alimenti, durante la loro digestione, possono introdurre nell’intestino sostanze tossiche;

  • alcuni cibi sono altamente calorici e poverissimi di fibre, che l’intestino non è in grado di assimilare, e che stimolano la peristalsi.

Gli alimenti oltre a soddisfare i bisogni dell’organismo forniscono anche le componenti essenziali alla microflora intestinale. Purtroppo non sempre la dieta che si segue è equilibrata: un eccesso di grassi saturi (di origine animale), per esempio, può determinare uno stato di sofferenza del colon (esempio, colite) ed una modificazione della composizione della flora batterica. Innanzitutto mantenere una regolarità delle proprie abitudini, che consente al nostro organismo di impostare i propri ritmi biologici, incluso quello sonno-veglia. Non saltare mai la prima colazione e prendersi dei tempi sufficienti per svolgerla in rilassatezza; essa dovrebbe coprire ben un quinto del fabbisogno energetico della giornata. Quest’ultimo dovrebbe essere rappresentato per il 60% da zuccheri/carboidrati, per il 30% da grassi e per il 10% da proteine. Di particolare utilità per l’intestino, poi, sono le fibre vegetali, contenute in frutta e verdura, il cui apporto ottimale per un adulto è intorno ai 25-30 grammi al giorno, pari per esempio a una colazione con una tazza di cereali, due bei piatti di insalata e un paio di mele. La colazione del mattino è il pasto più importante della giornata. Lo hanno sempre sostenuto medici e fautori del Naturismo, ed ora lo confermano – con vari decenni di ritardo – anche le moderne scienze della Nutrizione, della Dietologia e dell’Alimentazione. Ebbene, la più famosa pietanza naturale, anzi il massimo dell’health food o cibo della salute, è non solo un piatto da colazione, ma anche un piatto fast food, anzi il più veloce di tutti. Diffuso già nel primo Novecento dai salutisti e naturisti tedeschi nelle Reform Hauser, la “case della Riforma”, insieme club di propaganda e botteghe, antenate degli attuali negozi e supermercati di alimentazione naturale. La “riforma” era quella del cibo, premessa indispensabile per la riforma della vita, la Zeit Reform. Tra la fine dell’800 e gli anni Quaranta del 900, per cercare di limitare gli effetti negativi dell’urbanesimo e dell’industrializzazione, il Naturismo, movimento scientifico, filosofico ed esistenziale che da secoli si rifà a Ippocrate e propugna la “vita sana e naturale”, concentrò la sua battaglia sull’alimentazione naturale e i cereali integrali: in pratica quello che noi oggi conosciamo come Muesli. Cibo variato, con una rotazione stagionale ed un equilibrio sbilanciato a favore degli alimenti di origine vegetale, sono in sostanza un ottima prevenzione delle malattie, anche quelle più gravi. Consumare ortaggi di stagione collima con il nostro “orologio biologico stagionale”; le verdure del freddo in inverno apportano sostante utili in quella stagione, in cui abbiamo bisogno di scaldarci, ma dove l’attività fisica è più ridotta; le verdure estive invece, cosi solari ci danno la freschezza che necessitiamo quando fa caldo è l’energia necessaria in estate dove tutto è più attivo e le giornate sono più lunghe. Alimentarsi in modo naturista in fondo è facile: basta osservare i ritmi della natura stessa ed i sui prodotti. Forse non lo sapevate ma il muesli, zuppa mista di fiocchi di cereali e frutta, è addirittura il cibo simbolo del Naturismo o, come dicevano i tedeschi, della Lebensreform, la “riforma della vita”.

CONTINUA…

Articolo redatto da “Benessere Naturista.it”

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