Le pratiche naturiste utili alla salute. (Prima parte)

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Il naturismo raggruppa una quantità di pratiche semplici e naturali per stare bene, in salute ed essere felici, che ogni persona saggia dovrebbe applicarle alla propria vita.

Ecco le principali ed i loro effetti positivi:

Nudità sociale.

Le valenze della nudità, nel rispetto delle zone climatiche e delle stagioni, sono conosciute fin dall’antichità. La vestizione si è imposta con l’imporsi della violenza, delle conquiste, del doversi difendere (principalmente dai propri simili), della prevaricazione sociale e politica, delle discriminazioni e delle caste, ed infine dalla militarizzazione. L’originale uso delle coperture e degli abiti, quello climatico, è stato sostituito da quello non stagionale imposto dalle gerarchie. In realtà il recupero della nudità, in quelle fasi della giornata e delle stagioni in cui, a seconda della latitudine, è possibile, ha valenze fondamentali nel ripristino degli originari ordini della vita e delle relazioni sociali. Ovvio che qualcuno (molti, moltissimi) la contrasti con tutti i mezzi.

Ma anche la valenza salutistica è profonda: salute della mente, della psiche, migliorano nettamente in una persona i cui genitali non vengono occultati e a cui i genitali dei propri simili non sono nascosti; uso educativo della nudità per conoscere direttamente forme, aspetto, realtà dei corpi altrui, sin da bambini, favorisce lo sviluppo di persone equilibrate e che vivono una sessualità sana, libera e soddisfacente. Salute fisica, dove la costrizione in abiti malsani non degrada cute e organi, ma li rende sani e luminosi. Luminosi come l’umore e lo stato d’animo di una persona solare.

 

Lotta all’Urbanesimo

Villaggi, piccoli paesi, comunità; campagna, mare, montagna e luoghi in natura; queste le dimensioni corrette e per altro auspicabili ed auspicate da tutti per una vita a misura d’uomo. Nelle origini del naturismo la lotta all’urbanizzazione fu uno dei capisaldi del movimento, che vedeva (direi correttamente, con il senno di poi) nella crescita delle grandi città e delle metropoli uno dei danni più grandi all’ambiente e all’uomo. Quindi una buona pratica è vivere in piccoli insediamenti, meglio se in cohousing o comunità di vario genere, ed abbandonare le metropoli; l’effetto positivo è un netto miglioramento della salute, dell’umore e della qualità della vita. Oltre a evitare i rischi di violenze, attentati terroristici, crisi economiche, della casa, del lavoro e degrado di vita e ambientale in generale. Infatti in campagna si sopravvive anche durante i periodi di cicliche crisi finanziarie o del lavoro, dato che si ha bisogno di molto meno, non si è stretti nella morsa di rate, leasing, mutui, e ci si può produrre il cibo, ed oggi persino la corrente elettrica, l’acqua ed il riscaldamento. Basta volerlo.

Articolo redatto da “Benessere Naturista.it”

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