degrowth-desazkundea-flickrLa domanda che nasce spontanea è: esiste un’economia umana sostenibile per il pianeta Terra?

Ci facciamo aiutare a rispondere a questa domanda da Maurizio Pallante, citando alcuni brani del capitolo “Economia ed ecologia” del suo libro RICCHEZZA ECOLOGICA*.

Egli definisce chi sono i contendenti: da una parte quelli che sostengono che l’economia si misuri in prodotto interno lordo, produzioni e consumi di merci e crescita del benessere materiale; essi sono convinti che la crescita della produzione “offra vantaggi che non sono altrimenti ottenibili e che abbia anche una capacità intrinseca di porre progressivamente rimedio ai guai che crea, come consumo di risorse, danni ambientali, disuguaglianza nella distribuzione del reddito, crisi economiche e finanziarie e disoccupazione tecnologica.(…) Se invece il PIL non cresce o peggio ancora diminuisce, arriva il periodo delle vacche magre: la diminuzione delle merci prodotte trascina con sé la riduzione degli occupati, del potere d’acquisto, del benessere. Un disastro. Ma se il bene è nella crescita e il male nella stazionarietà o nel decremento, maggiore è il tasso di crescita, migliore è lo stato di salute del sistema economico e produttivo. Produrre sempre di più, comprare tutto ciò che si produce, consumarlo il più velocemente possibile, perché più si consuma e meglio si sta, più si consuma e più c’è bisogno di produrre, più si produce e più cresce l’occupazione”* Tutto sembra cosi logico!!

Gli oppositori di questa tesi, diciamo gli ecologisti (anche i naturisti!), affermano che questo modello ha tre grossi limiti:

1. La crescita si scontra con un limite fisico imprescindibile: quello del pianeta Terra;
2. il possesso di merci non è affatto direttamente proporzionale alla felicità. Anzi pare che il disagio psichico e fisico aumenti proprio con la quantità di beni e merci possedute;
3. L’assenza di visione di un futuro a lungo termine: se le risorse del pianeta vengono consumate tutte e non riescono ad autorigenerarsi le future generazioni non sopravvivranno.

* Citaz.: Ricchezza Ecologica Maurizio Pallante Ediz. Manifestolibri Srl – Roma – 2003- pag. 74-75

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