Di seguito l’articolo scritto dal nostro segretario sulle settimane del naturismo in Abruzzo al Camping Sangro, per l’Ezine dei INudisti.

 


 

16 settembre 2013. Il cielo è ingombro di nuvole scure ed il terreno è ancora umido della pioggia della notte. Proprio ieri si sono concluse le due settimane che il Camping Sangro di Torino di Sangro (CH) ha dedicato ai naturisti, evento fortemente voluto dall’Associazione Naturista Abruzzese, da INudisti e dall’Anita. Dunque, è tempo di bilanci.

Riflessioni su un settembre naturista in Abruzzo - AbruzzoNaturistaPer noi abruzzesi dell’Anab (Associazione Naturista Abruzzese) si è conclusa un’estate lunga e impegnativa, ma densa di soddisfazioni; dal primo raduno naturista di maggio in un vicino camping di Vasto, al crescente interesse ed accettazione di cui siamo stati oggetto dalla stampa e dalla popolazione locale, dai splendidi rapporti di collaborazione che abbiamo sperimentato con le istituzioni politiche e che sono culminate con l’approvazione della seconda legge regionale sul naturismo, fino alla lunga cavalcata che ha portato al grande evento di fine estate: un grande e conosciuto campeggio sulla costa che decide di sperimentare una nuova via al turismo e dedica due settimane alla clientela naturista proveniente da tutto il Paese.

Ebbene, come è andata? Quali sono le impressioni di chi ha vissuto l’evento molto da vicino, condividendo con i gestori le preoccupazioni sulla riuscita e i problemi di un inizio da pionieri?

Come avviene spesso nelle sperimentazioni, non tutto è stato perfetto e gli elementi per i quali sono emerse necessità di aggiustamenti sono diversi; ma quest’articolo non vuole trattare di dettagli organizzativi o fare una cronaca delle giornate trascorse, piuttosto vuole mettere a fuoco alcune “istantanee” fatte di percezioni e stati d’animo, di umori e impressioni, “scattate” a chi si è trovato con noi a godere delle splendide giornate che un mite settembre ha voluto regalarci.

 

 

Il primo e più grande elemento di soddisfazione è senz’altro la massiccia partecipazione di giovani, arrivati in massa soprattutto dal Lazio e a cui i gestori hanno assegnato un intero “quartiere” del campeggio. Chi di noi, leggendo di naturismo, non si è trovato a riflettere su articoli giustamente preoccupati dell’elevata età media dei praticanti e dello scarso ricambio di generazioni? A Torino di Sangro, una scanzonata compagnia di ventenni ha organizzato feste, rinfreschi a base di arrosticini, pomodori e cocomeri, musica serale all’aperto, jam session a bordo piscina, regalando sempre un clima di leggerezza ed allegria a tutti gli ospiti. E’ senz’altro un indicatore positivo, segnale che quando le infrastrutture turistiche di adoperano a offrire un prodotto adeguato anche a questa fetta di domanda turistica, i risultati arrivano e non vi sono limiti di età. Come ho già scritto in altre occasioni, far vivere bene ai giovani l’esperienza naturista è il miglior investimento che chi oggi conduce il movimento possa fare per assicurare un futuro a questa filosofia di vita.

 

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La seconda istantanea ritrae il clima di giovialità e rilassatezza che si è sempre respirato all’ombra della lecceta in cui il campeggio è perfettamente integrato. Nelle erte stradine che caratterizzano l’ambiente, nelle numerose radure tra gli alberi, nella grande piscina con solarium, tutti gli ospiti ci hanno riferito di una gradevole sensazione di separazione dall’ordinario e dal quotidiano. Grazie anche al Sole ed alle gradevoli temperature diurne che ci hanno accompagnato per la quasi totalità dei giorni, non sembrava di essere in settembre, mese in cui le vacanze sono ormai finite, i cicli lavorativi sono ormai tornati al pieno ritmo, le scuole già piene di ragazzi. Le citate condizioni ci hanno senz’altro aiutato, ma molto ha contribuito anche lo spirito di noi tutti, caratterizzato da voglia di stare insieme, di godere gli ultimi bocconi di un’estate che quest’anno non è stata particolarmente generosa, condividendo tempo, attività, spensieratezza e libertà. Il ricordo delle lunghe mattinate in piscina a lasciare che tiepidi raggi scacciassero la frizzante aria delle albe settembrine, gli ospiti in attesa dell’agreste furgoncino rosso del campeggio che faceva la spola con la vicina spiaggia, Vittorio, che con un’educazione e comportamenti d’altri tempi conduceva il cane Drago a scoprire gli angoli più remoti del bosco di lecci.

allattamento

L’ultima immagine che galleggia nella mente è frutto delle belle serate trascorse allegramente nei locali gastronomici nelle immediate vicinanze del campeggio e per i quali la “Costa dei Trabocchi” è ormai ben nota. Un sugoso brodetto Sanvitese (piatto tipico e tradizionale che in passato era realizzato utilizzando il pescato che era difficile da vendere a causa della sua bassa qualità, o delle dimensioni dei pesci, cotto in un sugo di pomodoro. Oggi si utilizzano pesce fresco e molluschi di ottima qualità) gustato in silenzio e con molto impegno di manipolazione, le varie e tipiche fritture a poco prezzo che si possono trovare in piccoli ed essenziali locali o all’aperto da Vasto ad Ortona, gli ottimi piatti della cucina “di terra e di montagna” assaporati nei locali posti già a pochi chilometri dalla costa e per i quali tutto il centro Italia è rinomato.

Il bilancio è dunque chiuso, senz’altro positivo per noi dell’Anab. Abbiamo visto e rivisto tanti amici, nuovi naturisti ci hanno fatto visita e ci hanno conosciuto, i giornali locali hanno parlato di noi, contribuendo ancora una volta all’importante compito di diffondere il messaggio all’opinione pubblica ed alle istituzioni locali.

Tanti progetti per l’anno prossimo…ed anche qualche utopia…

Grazie a tutti!

Andrea Mirabilio

Segretario Anab

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